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Il passaggio dalla istintiva alla razionale è crescita dell’uomo
o è assorbimento nella sua animalità? Satana gonfia
l’animalità per farci stare la razionalità; ne viene un
superanimale del quale proviamo orrore e spavento.


Dalla coscienza istintiva la persona passa alla razionale, per lo scorrimento dell’una nell’altra. Prima per istinto si
convince di amarsi e di odiare; poi, lo diventa per ragione.
La coscienza della persona ha una sua importanza capitale,
per il vivere presente, col quale va componendo il suo
destino futuro. È la sua guida, è la traiettoria decisiva del
suo agire; è la generatrice del suo fare; è la regola dell’agire
umano. Di qui l’equazione: tale è il vivere qual’è la
coscienza. La coscienza è la più influente realizzazione
della persona; il fatto è accertato; la coscienza istintiva
concorre alla formazione della razionale.
È questo un contributo valido alla crescita e alla promozione
della persona. Ed è anche l’aspetto che vogliamo
bene ispezionare ora. La coscienza razionale è affermazione
della persona o è assorbimento della persona operato
dalla sua animalità? La persona, per antica definizione, è
un animale ragionevole.
1) Animale per quella forza vitale, cieca e unidirezionale,
che regola il suo primo fare: quello istintivo. Di passaggio
diciamo che l’istinto non è da Dio, ma da un risultato
della manipolazione operata da Satana sulla persona.
L’istinto è tutto e pienamente se stesso, e nel suo agire
realizza perfettamente se stesso. L’animale è se stesso,
non è un altro, e quindi realizza perfettamente se stesso.
2) E la persona? È tale per la sua libera razionalità. La
razionalità è per il vero e per la verità. Ma io me la sono
trovata per l’istinto, per il piacere, per l’inganno e per
la menzogna. Essa infatti lavora unicamente per il piacere,
che le rende facilissima la sua applicazione: né
desidera alcun’altra cosa, perché il piacere è per lei
l’unica ragione che vale.
Non per libera scelta questo, ma per imposizione. La mia
razionalità infatti è schiava contenta del piacere. Il piacere
è istintivo: è informato dall’istinto; l’istinto è la mia
animalità. La mia razionalità è al servizio completo della
mia animalità. La razionalità dovrebbe essere l’alto della
persona, e la sua animalità il basso. Alla razionalità il
comando, all’animalità la soggezione.
Qui però è tutto l’opposto. La mia razionalità è al sevizio
completo della mia animalità. Un servizio non puramente
esterno, ma ontologico: un essere la fa diventare ciò che
non era. La istintività non può essere razionale: non ha
ragione; ma se l’è presa; o meglio, Satana gliel’ha passata,
gonfiandola enormemente. Animale per istinto, un animale
‘super’ per la ragione che si prende.
Dunque, un superanimale. Un mostro orribile. In queste
condizioni, non sono più me stesso, né posso realizzarmi
come persona. Persona infernalizzata, persona degradata,
persona mostruocizzata. La nostra Chiesa parla con forza
e con vigore della dignità della persona, facendovi poggiare
l’azione che tende a promuovere la persona. Ma noi
adesso ci domandiamo: dov’è la dignità della persona, in
un superanimale mostruoso? Tutta da rifare.
Da costruire, con la eliminazione della coscienza razionale.
Sarà possibile?...

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