40

Qualità del ripeccare. Grave quanto il peccato. Ma la
gravità è cruenta: per impulso Pneumatico o per concorso
razionale. Dall’Agente la spinta, dalla razionalità la
forma. L’andatura è geometrica. La mia razionalità è
diversa: il ripeccare lo vedo e lo capisco. Il piccolo uccide
con la fionda il gigante. È una cosa prodigiosa.


 
La nuova coscienza cristiana mi ha fatto convinto della mia libera morte, quella che io mi do: morte attiva. Me la
do al peccare istintivo, me la do al peccato. Se fosse un
sedimento statico, un deposito, potrei solamente permearlo
di dolore. Me lo renderei solubile, ma non lo scioglie38
rei. Invece, è una centrale operativa, meccanismo razionale
dotato di memoria e di impulsi interni, con un cervello
elettronico: la mia razionalità tutta al suo servizio come
guida esperta; con memoria elettronica nella quale si accumula
tutto il sentire di piacere e di dispiacere pronto ad
insorgere. La accensione del peccato è dalle immagini
impresse nella memoria, che si muovono secondo regole
sconosciute. Ogni suo movimento mi tocca dal di dentro:
ecco i ritocchi. Ad ogni ritocco il mio sentire, il mio riagire,
il mio riacconsentire. Ad ogni ritocco, il mio ripeccare.
Le qualità: il ripeccare è sempre grave, di gravità crescente.
Nel peccare istintivo è ben visibile un peccare ora
grave, ora leggero.
1) Nel ripeccare non si ha alcuna traccia. Il peccato è sempre
grave: grave e leggero si è fatto una massa omogenea
di morte viva dell’amore del Padre, agentata
dall’Agente della morte. Di conseguenza, il ripeccare è
sempre grave.
2) Non solo ripete la gravità del peccato, ma si fa sempre
più grave. Non c’è mai parità tra peccato e ripeccare,
ma si stabilisce sempre una superiorità crescente. Chi è
mai che inserisce nella mia razionalità quella tensione
e un piacere sempre maggiore? È sicuramente colui che
fa agire il piacere della morte dell’amore: è dunque
l’Agente della morte, che mi lancia razionalmente a un
piacere sempre maggiore: maggiore per quantità, per
qualità e per intensità.
3) Il ripeccare è Pneumatico e razionale. La mia razionalità
è agentata fino al massimo della sua resa. Il ripeccare
è sempre più ragionato, è sempre studiato, è sempre
programmato, è sempre organizzato, è sempre artistico:
condotto con arte raffinata. (Dante: ‘mangia e ha
più fame di prima la passione’) Potremmo subito applicare
in esempio il ripeccare sessuale nei grandi e periodici
ritorni mondani del carnevale, della fine d’anno,
per non dire del sabato sera per le nuove generazioni.
4) Il ripeccare va in crescita continua per impulso
Pneumatico e concorso razionale. In quale andatura?
La proporzione aritmetica? No.
Sarebbe un puro e semplice addizionare. La proporzione
geometrica? Sì. Non procede per addizione, ma procede
sempre per salti che si fanno sempre più giganteschi.
Con la proporzione geometrica si fa più presto a
totalizzare un inferno insolubile ed irreversibile. La
mia razionalità mi si presenta ora divisa.
L’una è legata al mio ripeccare, l’altra è legata alla mia
nuova coscienza cristiana. Il ripeccare lo vedono tutti
razionalmente, ma non tutti lo capiscono. Sempre più
visibile, sempre meno comprensibile. Il capirlo dipende
dal grado di coscienza che uno si è fatto.
La mia nuova coscienza cristiana me lo fa capire anche
nella sua totalità; raramente sfugge al giudizio della
nuova coscienza. Siamo in condizioni ottimali, allora,
per operare una morte totale sul mio ripeccare. Il mio
ripeccare lo vedo e lo capisco quasi completamente. E
Satana deve adesso venire allo scoperto. Nel meccanismo
automatico che mi fa peccare per istinto non si
lascia vedere; nel meccanismo razionale del peccato
che ripecco mi si farà davanti con tutta la sua possanza.
Un gigante davanti a un ragazzino; Golia davanti a
Davide. Il piccolo sconfigge il gigante con una fionda.
La mia fionda? Mi dico di no al mio ripeccare: mi uccido
in questo. È un prodigio.

Nessun commento:

Posta un commento