La mia operazione: sganciare la mia razionalità dall’animalità.
Riduco i tocchi. Nego il sentire e l’acconsentire. Econ questo, sciolgo l’inganno del piacere, mentre faccio
su una coscienza nuova centrale.
1) Mi sono trovato nei primi anni di vita piacere, inganno, menzogna istintiva. Negli anni successivi mi sono trovato
piacere, inganno, menzogna razionale. Mi spavento
di me stesso.
2) Mi sono trovato un animale orrendamente e mostruosamente
gonfiato, per dare spazio nella mia istintività alla
mia razionalità. Ne sono risultato un animale potenziato,
un superanimale. Sento orrore di me.
Questo lo diciamo, ma anche lo dimentichiamo, in quanto
ci sentiamo impegnati in un’operazione tanto delicata quanto
difficile. Quale? Poiché Satana ha passato la mia razionalità
alla mia istintività o animalità, io ora voglio operare lo
sganciamento: liberare e liberarmi. Non è possibile, questo,
nell’essere; lo posso però praticare nel fare; e non una volta
per sempre, ma tante volte quanto è il mio sentire.
a) Incomincio ad eliminare i tocchi liberi, in modo da
ridurre il sentire.
b) I tocchi necessari mi danno immancabilmente il loro
sentire. Non concedo allora il passaggio dal sentire al
fare, con un ‘no’ decisivo e risoluto al mio sentire.
c) Quando non mi è possibile impedire il fare istintivo,
gli devo negare il mio acconsentire: non prendere
ciò che mi piace e chi mi piace, e non fare azione di
morte sui miei nemici.
In sintesi, devo negare la mia razionalità al sentire, al fare
e all’acconsentire. Negare la mia razionalità al piacere dell’amarmi
e dell’odiare.
Ma questo non è possibile fino a quando la mia razionalità
soggiace all’incantesimo del piacere. Devo sciogliere
l’inganno, e mettere a nudo il piacere: non è vita, ma piacere
di morte, e di morte viva dell’amore del Padre.
Metterlo e tenerlo a nudo, per impedire che adagio adagio,
non si abbia a ricoprire di nuovo col suo inganno.
Con tutto questo, io vado eliminando la mia coscienza
razionale infernale.
Il segno: nel mio amore non c’è più menzogna. Elimino la
infernale, e ne vado componendo una nuova che le sia
contraria. Ma questa va composta volutamente, e non è
quindi automatica.
È la coscienza razionale cristiana. Guardiamo ai nostri
simili delle vecchie generazioni, per scorgere la loro
coscienza cristiana. Ve ne trovo di assai marginali.
1) Vi troviamo una coscienza fideistica: credono in Dio e
nel suo Figlio Gesù, ma rimangono aperti a tutti i piaceri
dell’amore di odio.
2) Vi troviamo una coscienza cultuale: vanno convinti di
taluni atti di culto, ma non del loro culto sacrificale personale.
3) Vi troviamo una coscienza orazionale: vanno convinti
della necessità di una preghiera ripetitiva, ma non praticano
minimamente una preghiera fattiva su se stessi.
Coscienze marginali, che sanno di inganno. Che manca, è
la coscienza centrale e nucleare: per la quale si va convinti
di suicidarsi in ogni forma di piacere, e non le più false,
ma le più subdole: quali le varie forme di comunione:
dalla amicale semplice alla composta; dalla sponsale alla
famigliare; dalla genitoriale alla figliale; dalla associativa
religiosa alla civile. Non c’è ancora, questa coscienza centrale,
né nei singoli, né nella Chiesa. Infatti, non abbiamo
mai sentito la nostra Chiesa dire all’umanità oppressa e
schiacciata dalla prepotenza umana: ‘perdurando la vostra
condizione, accettatela con amore, piegandovi devotamente
alla volontà Paterna, che è sempre sacrificale’: Lui,
il Padre, muore; e chiama noi a un ‘com-patire’, per redimere
la nostra umanità.
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