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Diventare e coscienza Pneumatica si fondono in unità
indissolubile. La concezione Paterna in essere passa al
fare, e al diventare. Questo fonda la mia eternità. È quella
dalla forma specifica: l’Inferno, che non è privazione,
ma comunione di morte.


La persona diventa con tutto quello che fa.

Diventa in continuazione,perché fa continuamente.
Nell’atto in cui diventa, una coscienza nuova gli si va
componendo. L’abbiamo chiamata Pneumatica per un
semplice motivo: è lo Pneuma: l’Agente dell’amore
Paterno, che me la compone, ammassando la morte viva
dell’amore Paterno che fa scorrere nella coscienza istintiva
e in quella razionale. Non solo la compone, ma si compone
con essa, in modo che lo Pneuma Paterno vi funziona
da Agente: Agente della coscienza Pneumatica, nel suo
farsi e nel suo permanere.
1) Diventare della persona e coscienza Pneumatica si
dispongono in modo da fare un’unità indissolubile: non
si possono più sciogliere. A che dobbiamo la loro insolubilità?
La si deve a quella comunione concezionale
che lo Pneuma ha operato all’umana concezione.
L’umana è così il segno di quella divina Paterna. Infatti
alla mia umana concezione lo spirito di amore del
Padre metamorfosato, espropriato mi si è ceduto da
vivere e da morire, e dal suo Agente mi si è fatto concepire;
e a sua volta, l’Agente mi ha cresimato di sé.
Battesimo Paterno cresimato chiamiamo quella concezione.
L’iniziale comunione concezionale fatta col mio
essere rimbalza il ogni mio fare sia istintivo che razionale:
in ognuno vivo di esso. Una serie di assonanze:
dal fare, la comunione concezionale rimbalza nel mio
diventare, come la persona è trifase: essere, fare, diventare.
Come il meccanismo infernale è trifase: sentire,
agire, acconsentire. Come la coscienza è trifase: istintiva,
razionale, Pneumatica. Così, la comunione concezionale
è trifase: dall’essere, al fare, al diventare.
La indissolubilità che si stabilizza tra diventare e
coscienza Pneumatica fonda, fissa l’eternità della persona
in rapporto al suo futuro. La mia eternità futura si
radica sicuramente nel mio spirito, ma non avrebbe
nessuna forma specifica, ma il mio diventare.
2) Facciamo l’incontro con l’inferno della creatura. Esso
viene informato, acquista una forma specifica, proprio
per la mia coscienza istintiva.
Se guardiamo alla coscienza istintiva e razionale, le dobbiamo
chiamare infernali, perché afferenti al mio inferno:
concorrono alla formazione del mio inferno. La coscienza
Pneumatica che si compone di morte viva dell’amore
Paterno agentato dal suo Pneuma fanno il mio inferno; e
e giunge a maturazione, sicuramente permarrà inferno
eterno. Inferno che è certamente diverso dalla privazione
della vista di Dio, ma è eterna comunione con la morte
viva dell’amore.
La mentalità cristiana si fa curiosa. Un uomo che ha tutto
mi può osservare che l’inferno è qui. Ma perché? Per lui,
sicuramente, è il non poter sempre stare qui per godere.
L’inferno è la spina della fine presente. Ma lui non si rende
conto che l’inferno non è solo qui, ma è la coscienza
Pneumatica della persona: qui esso si va componendo col
fare di quella coscienza. Il pensiero dell’inferno non lo
abbiamo più, a questo punto, sull’al di là, ma sulla nostra
coscienza Pneumatica.

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