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Cosa agisce nella mia assoluzione. Agisce il mio suicidio
nella sua libertà, e quindi l’amore Figliale. L’efficacia
l’ho dall’amore Paterno. In Lui e in me l’amore ama uccidersi
per lasciarsi uccidere: con la libera morte scioglie
la morte dell’amore e sprigiona la vita: metamorfosi.


Con la fionda sono pronto a colpirmi nel mio ripeccare che raramente sfugge al mio occhio coscienziato al
Figliale visuato. Col no che mi dico mi colpisco a morte,
mi uccido nel mio ripeccare. Col mio suicidio io sciolgo la
morte dell’amore nel mio ripeccare, riduco la corrente
peccaminosa impegnata nel ripeccare, e piano piano vado
sciogliendo il mio peccato.
Ringrazio Satana del mio ripeccare: è l’unica occasione
per poterlo sfruttare. Io sciolgo il mio peccato, e lo sciolgo
così: suicidandomi. Io mi assolvo, mi assolvo così.
Sciogliere; assolvere; assoluzione. Possibile solo nel mio
peccato in azione: il mio ripeccare. Quando il peccare si è
fatto peccato, quando il ripeccare si è fatto ripeccato, non
ho più alcuna possibilità di assolvermi. Posso sciogliere
solamente il peccare istintivo e il ripeccare razionale; peccato
e ripeccato lo posso solo raggiungere al dolore, ma
con esso lo rendo solamente solubile per il di qua e per l’al
di là. La mia lettera Pneumatica non me l’ha fermata al
fatto: alla mia assoluzione in libera morte; ma me l’ha
fatta penetrare nel mistero, fino a darmi la lettura completa
della dinamica di questa assoluzione, a vedere il suo
svolgimento, e che cos’è che agisce nella mia assoluzione.
Il peccato lo assolvo nel mio peccare suicidato. Come fa il
suicidio a sciogliere?
1) Suicidio libero l’ho dal Figlio: come Figliale.
L’assoluzione è dal mio suicidio. Qualità essenziale è la
libertà: è libero, e viene dall’amore Figliale. È libero, e
me lo do liberamente. Nessuno me lo comanda, nessuno
me lo impone; lo spirito di amore del Figlio coscienziato
non in maniera fideata, ma visuata, mi ha fatto convinto.
2) Dal Padre l’efficacia. Passa per il Figlio, ma è dal Padre
l’efficacia del suicidio. La mia libera morte convinta
non avrebbe ancora capacità di assolvermi se non si
avesse a rapportare al Padre. Il Padre ama la sua creatura,
e la ama non tanto perché la fa essere, ma perché
la fa essere in comunione con Lui. Per questo, espropriato
si è ceduto, dal suo Agente mi si è fatto concepire,
e moribile mi si è dato da vivere.
Quel ‘moribile’ se l’è dato nel talamo della sua libera
metamorfosi Paterna. Il Padre ama uccidersi per lasciarsi
uccidere. Ecco che cosa fa l’amore in Lui. Anch’io amo
uccidermi, per lasciarmi uccidere dai miei simili, proprio
come fa il Padre. Mi sento un figlio del Padre, gli sono
devoto, facendo quello che fa Lui.
Come il Padre si uccide per lasciarsi uccidere, e scioglie la
morte e ne sprigiona vita, così io mi uccido per lasciarmi
uccidere: sciolgo la morte e ne sprigiono la vita. Amore
Figliale e Paterno sono gli agenti della mia assoluzione.
Dal Figlio ho la libertà suicidale, dal Padre ho l’efficacia
suicidale: lo scioglimento della morte e lo scorrimento
della vita. La mia assoluzione trae la sua azione dalla mia
duplice devozione. Liberamente mi uccido nel mio ripeccare
devoto al Padre e devoto al Figlio. L’unica devozione
che mi salva è questa. La dinamica della mia assoluzione
è la mia devozione al Padre e al Figlio; è il mio amare che
mi salva. Io amo il Padre e il Figlio, odiandomi e lascian47
domi odiare. Ogni altra forma di devozione è pura illusione
e inganno. Io e il Padre ci incontriamo così: con la mia
libera morte sciolgo la sua libera morte. Mors tua, vita
mea. Mors mea, vita nostra.

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