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La quinta componente: il gestore. Io non sono il gestore
della mia assoluzione. La gestisce colui che fa agire
l’amore divino. Amore e Agente inseparabili. C’è nel talamo
eternale. C’è in quello Paterno metamorfosato, però
divisibile. Dalla mia concezione, l’Agente della morte: nel
tempo e nell’eterno. Lui gestisce il mio inferno.
 
 

Il nuovo andare dal medico dell’amore si va completando
nelle sue componenti. Delle 5 ne abbiamo toccate quattro.
Nella loro ordinata successione si dispongono così: ‘Dal
medico dell’amore va l’ammalato che: sente il male che si
è fatto all’amore, ne prova vivo e profondo dolore, si protende
tutto verso la sua assoluzione, con un potere che va
in composizione’. Ed eccoci alla quinta ed ultima: ‘Con
l’aiuto di uno che ne ha la gestione’. Sulla nostra lamentela
in potenza: ‘Ma noi non riusciamo a darci la nostra
assoluzione’, abbiamo fatto cadere la descrizione del
come io posso arrivare al potere della mia assoluzione.
Con uno spirito battesimale: quello del Figlio; con uno
Pneuma cresimale: quello del Figliale. Agendo insieme
con lo Pneuma, abbiamo mandato in coscienza lo spirito
di amore del Figlio. Di qui, il potere coscienziato che mi
ha convinto della mia duplice libera morte. Potere
Pneumatico: mi è dato dallo Pneuma: visuato al Paterno
prima, e al Figliale poi. In sintesi: potere coscienziato
Pneumatico visuato. Con questo potere io esercito la mia
assoluzione. La chiamo mia:
1) Infatti vado sciogliendo la mia morte dell’amore.
2) Inoltre: senza il mio intervento non si compie la mia
assoluzione.
Non senza di me, e meno ancora contro di me. Ma devo
dire con verità piena: che io mi assolvo; ma non è mia la
gestione di quel potere; non ho io la gestione del potere.
Eccoci davanti alla quinta componente del mio andare dal
medico dell’amore: mi occorre l’aiuto di colui che ha la
gestione della mia assoluzione. Chi è mai costui? Il potere
della mia assoluzione lo gestisce Colui che ha la gestione
dell’amore. Con l’amore divino è sempre presente il suo
Agente. Noi lo chiamiamo Spirito Santo; espresso così dice
poco; ma chiamandolo Agente dell’Amore dice molto:
1) L’ho trovato nel talamo eternale. Là è uno solo, indiviso,
nel suo eterno gestire la comunione dell’amore
Paterno e dell’amore Figliale.
2) L’ho trovato nel talamo Paterno metamorfosale, dove a
seguito della divisibilità dell’amore Paterno da quello
Figliale nella sua irradiazione, anche lo Pneuma si è
fatto divisibile.
3) L’ho trovato in me. Per tanti anni ha agito in me prevalentemente
l’amore Paterno. Lo Pneuma, alla mia
umana concezione, mi ha battezzato dello spirito di
amore del Padre, e mi ha cresimato di se stesso.
Con il suo immediato intervento, Satana l’amore Paterno
me lo ha volto in morte viva dell’amore. Da quell’istante
anche lo Pneuma Satana me lo volge in Agente della
morte. E lo Pneuma mi ha composto le mie tre centrali di
potere infernale: le mie tre coscienze. La terza, soprattutto,
che ho chiamata Pneumatica, e che presiede al mio
ripeccare razionale. La sua agenzia di morte è crescente, è
galoppante e travolgente. Lo Pneuma Paterno gestisce il
potere della mia infernalizzazione. Lo gestisce su mandato
di Satana. Il mandato lo svolge alla perfezione, sia nel
tempo che nell’eterno.
1) Nel tempo gestisce quel potere con bravura, con maestria,
con potenza, con intelligenza e con una unzione
sommamente convincente: l’unzione del piacere. Lo fa
con una sola tensione: quella di esternarmi la morte
dell’amore.
2) Nell’eterno sarà Lui, lo Pneuma, a fissarmela e a mantenermela
tale. Lo Pneuma Paterno mi gestisce la morte
dell’amore.
Non può più gestire a questo punto la mia assoluzione.
La mia assoluzione l’ha in mano un altro Pneuma che non
è solo distinto, ma diverso dal primo; anzi, in contrasto
con il Paterno. È lo Pneuma Figliale, che si accompagna
inseparabilmente allo spirito di amore del Figlio. Che condizione
straziante è la mia: il Paterno mi gestisce l’inferno,
il Figliale mi gestisce la mia assoluzione.

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