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Suicidio cristiano sul peccare istintivo che ottiene prontamente
e generosamente il concorso solidale del peccato
nella sua corrente peccaminosa interessata. Un circolo
vizioso da spaccare, da interrompere.


La mia nuova coscienza cristiana: la sostanziata, mi ha fatto convinto di una mia duplice libera morte.
La prima che chiamo suicidio cristiano, mi dispone alla
seconda, che chiamo morte ecclesiale. Suicidio cristiano:
lo pratico sul peccare istintivo e sul peccato razionale. Il
peccare istintivo ha un sentire, un agire e un acconsentire.
Sul sentire, mi limito a ripetere continuamente il mio no,
senza poterlo eliminare. Posso negarmi solo l’agire e il
mio acconsentire. Se il tutto mi sfugge, lo vado a raggiungere
nella coscienza Paterna, dove è andato in cumulo, e
col dolore lo posso solamente rendere solubile.
Come mi si presenta il peccare istintivo: facile o difficile
a negarlo? Mi è facile ricavare dalla mia esperienza una
indicazione che quanto meno è allarmante.
Il suicidarmi nel fare istintivo (peccare) di amore di odio,
man mano si cresce, risulta sempre più difficile. La constatazione
mi ha mosso alla ricerca della sua spiegazione.
La crescita umana induce necessariamente una crescita
nell’istinto, e di conseguenza nel peccare istintivo.
Cresce il fare istintivo, e quindi il peccare istintivo. A sua
volta, il peccare induce la crescita del peccato. Il peccato
che è la sostanza della coscienza Paterna non va a depositarsi
facendosi sedimento inattivo.
Si tiene sempre pronto a venire in soccorso del peccare
istintivo. Basta la chiamata. Il peccare istintivo chiama il
peccato. Al tocco esterno, mi si fa sentire. Come fa a chiamarlo?
Dispone di due linee telefoniche:
1) Quando sento che mi piace, mi viene chiamato tutto il
peccato di amore per me. La telefonata viene prontamente
smistata e fatta pervenire alla corrente peccaminosa
interessata.
2) Quando sento che non mi piace, allora viene impegnata
la seconda linea: quella del peccato di odio. Questa
pure viene diligentemente smistata, e fatta pervenire
alla corrente interessata.
La comunicazione è possibile per la presenza nella
coscienza Paterna di un apparecchio ricevente. Il sentire
del peccare trasmette al sentire del peccato.
Il piacere del peccare trasmette al piacere del peccato. La
corrente peccaminosa interviene prontamente e integralmente
con tutta la sua forza accumulata.
Interviene con essa la razionalità, che nella coscienza
Paterna ha ottenuto la promozione a guida non solo nel35
l’attività del peccato, ma pure nella successiva attività del
peccare. Con un concorso così poderoso di correnti peccaminose
bene abbeverate alle azioni, il mio fare istintivo si
presenta sempre più agguerrito, impetuoso e travolgente.
Per questo si fa sempre più difficile il suicidio cristiano sul
mio peccare. Sono in un circolo vizioso: il peccare diventa
il peccato, il peccato fortifica il peccare.
La mia vita è terribilmente vorticata tra peccare e peccato.
Ogni circolo vizioso è pericoloso.
Questo tra peccare e peccato è pericolosissimo; la mia
coscienza nuova lo deve spezzare, puntando non sul peccare,
ma sul peccato.

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